franchino's way

24 giugno, 2009

Family che? (rassegnazione a mezzo stampa e prostituzione intellettuale)

Vi propongo una breve serie di link ad articoli apparsi sulle carte berlusconiane all’indomani del Family Day del 2007. Un po’ di contesto: c’era il governo Prodi e si discuteva di Dico. Cosa? Eh si… sembrano passati secoli… e invece… appena due anni. Comunque, c’era qualche ostinato nella maggioranza del centro sinistra che provava a far passare, tra mille scosse, polemiche, sberle, casini (no.. non PierFery… e neanche di Villa Certosa o Palazzo Grazioli parlo… ma vi capisco… è passato un po’ di tempo), teo-dem contro tutti, chiesa scatenata all’opposizione, opposizione (noooo!!! c’era Papi all’opposizione!!! Papi, Fini, e la compagnia… e ancora erano divisi!! Non c’era il Pdl) urlante. Cosa successe allora? Che gli ambienti cattolici più integralisti spalleggiarono il nostro Papi per portare in piazza “La famiglia tradizionale” e i “Valori cattolici” minacciati dai comunisti al potere. Ecco. Quindi via a paroloni! Da una parte i diritti da concedere anche in maniera piuttosto scialba, ma da inseirire in qualche modo per fare una piccola crepa, e dall’altra si urlava all’attentato eversivo, alla distruzione del trio “Dio-Patria-Famiglia”.

Andiamo con ordine e vediamo fino a che punto avrò lo stomaco per ricordare quelle giornate fangose di bigottismo vomitevole.

Partiamo da una prima pagina. E’ dell’ 12/05/09. Libero titola “Teniamo Famiglia. A sinistra notiamo l’inizio di un fondo dell’agente Betulla dal titolo “L’ombrello cattolico ripara un po’ tutti“. Messaggio in codice? (da leggere con voce leggermente camuffata come se fosse un messaggio radio: “Attenzione! L’ombrello cattolico è aperto e ripara tutti! Ripeto: L’ombrello è aperto! Chiudo”)

Altra prima pagina, questa volta è la Padania a scandire: “FAMIGLIA UNA E INVIOLABILE“. Ammazza oh! Questi so’ tosti davvero!

12 Maggio. Il gran giorno. A Roma due manifestazioni. Da una parte vagonate di famiglie di cattolici più o meno devoti portati lì da Parrocchie, Scout, e associazioni varie. A Piazza Navona una sorta di contromanifestazione laica. Il governo Prodi e la maggioranza sono, come da contratto, divisi: i cattolici o sedicenti tali della maggioranza vogliono andare al Family, quelli un po’ più di sinistra o non cattolici no. In ballo c’è il rischio di lasciare la piazza a Berlusconi, pensava gente tipo Rutelli. In ballo c’è un appiattimento vergognoso sotto le sottane dei cardinali, rispondevano altri. In piazza San Giovanni ci sarà il delirio di massa. In Piazza Navona no. Berlusconi nasa la situazione e va anche lui a difendere le tradizioni cattoliche e la famigliari.

Il day after, 13 Maggio 2007.

QUESTA E’ UNA FAMIGLIA, dice trionfale il Giornale che poi sottolinea “La nostra difesa deve diventare una causa nazionale”.

Feltri invece su Libero commentava: “HA VINTO DON CAMILLO“. Qui invece un altro commento dell’agente Betulla.

E la parola del Capo supremo, di Papi, del Papi della Patria, del Pappone delle Libertà. Un appello ai “veri cattolici“. Amen.

Ecco la vera chicca per cui ho iniziato a scrivere questo post che in teoria potrebbe diventare un trattato di 150 pagine. Non è difficile trovare le contraddizioni di queste mezze calzette, di questi buffoni. Non è assolutamente una cosa difficile. Basta andare a vedere cosa si diceva, chessò, un anno fa rispetto ad un qualsiasi argomento e si troverà di sicuro qualcosa. Ancora più facile è magari andare a vedere cosa dicevano e facevano queste vergogne quando erano all’opposizione e guardare un tg qualsiasi e vedere cosa dicono e fanno quando sono al governo e attaccano l’opposizione. A quelli che pendono dalle loro labbra ho già scritto qualcosa, non me ne vorranno.

Ok, parliamo di privacy e gossip? Sapete cosa dicono (e cosa non dicono) questi buffoni in questi giorni; dalle candidate veline, alla lettera di Veronica Lario, Noemi e Casoria, le foto in Sardegna col Topolanek di fuori, fino a Patrizia D’addario. Rewind.

Due prime pagine del “Giornale“, una del 15 Marzo 2007 e una del 16 Marzo. E’ appena scoppiato il “Caso Sircana” all’interno o nelle pieghe del caso “Vallettopoli” che vedeva protagonisti Lele Mora, Fabrizio Corona e una fauna di personaggi e personaggini. Leggete bene, non lasciate neanche una virgola. In particolare leggete i fondi di Maurizio Belpietro sulle due prime pagine. Lezioni di giornalismo e, riletto oggi, lezioni di prostituzione intellettuale.

Ultima nota: Berlusconi nei giorni di Sircana cercò la strada della solidarietà col collaboratore di Prodi contro la gogna mediatica. Mentre i suoi squadristi spaccavano teste e davano lezioni di stile e giornalismo e si atteggiavano da mastini, lui tendeva la mano. Perchè magari gli conveniva, perchè non poteva sapere se di lì a poco sarebbe spuntato anche il suo nome o sue foto, perchè doveva presentarsi come uomo di Stato… Col senno di poi….

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